Più di una persona, specialmente del sesso femminile, si è presentata allo scrivente in uno stato da fare pena.
- Reverendo, soffro assai! Ho la testa piena di bestemmie. Sento nella mente parole contro Dio e contro i Santi. Talvolta mi sembra di pronunciarle anche con la bocca. Prego, sí! Ma che valore hanno le mie preghiere, dato che con la mente bestemmio? Vorrei comunicarmi tutti i giorni, stare sempre vicino a Gesù e dargli piacere; ma sento di essere un'anima indegna e spesso tralascio la Comunione. Il Confessore mi dice: Lei non pecca; può comunicarsi sempre! Ma io non so più cosa fare! -
Per buona sorte sono poche le persone soggette a questa tentazione.
Nel caso ora esposto si tratta di un semplice lavorio mentale. Per effetto dell'esaurimento nervoso la mente può fissarsi sulla bestemmia; però non si commette peccato, neppure leggero, perché non c'è nulla di volontario. Infatti, se si chiedesse a chi ha questa tentazione: - Lei vorrebbe bestemmiare apposta, con la bocca, per offendere Dio e sfogare la sua collera contro Gesù? - la risposta sarebbe: - Ma io non vorrei offendere Gesù, anzi vorrei amarlo! -
E’ questo il modo di comportarsi: Convincersi che non si pecca. Distrarsi e non far caso di quanto passa nella mente. Non stancarsi a fare esami di coscienza, perché l'esaminarsi è tempo sprecato. Di tanto in tanto dire: Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi! -
Più di tutto si curi l'esaurimento nervoso.
(Brano tratto da "Combattimento spirituale" di Don Giuseppe Tomaselli).
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